I quadarari

Dipignano deve la sua notorietà all’artigianato del rame, svolto dai suoi “MAESTRI RAMARI” sin al 1300.

I “QUADARARI”o “VARBOTTARI” erano mestieranti girovaghi, spiriti liberi, più per necessità che per natura, trascorrevano buona parte dell’anno lontani dalle loro case e dai loro affetti. In questo loro lungo pellegrinare, nel 1650, fuggiaschi per una fallita rivolta, arrivarono a Ponti (AL) dove chiesero “asilo politico” e furono accolti con calore dagli abitanti e dal feudatario  il MARCHESE DEL CARRETTO. In cambio i quadarari costruirono un enorme paiolo in rame servito per il primo colossale polentone. A ricordo e per cementare quell’antica amicizia nel maggio del 1965 con una solenne cerimonia, la cittadina di Dipingano si è legata in gemellaggio con il BORGO ACQUESE. Infatti la SAGRA DELLA POLENTA risalda l’antica amicizia che lega le due cittadine.

I quadarari per comunicare tra di loro utilizzavano un  tipico gergo detto “AMMASCKANTE”. Di questo gergo misterioso, ben custodito dai maestri ramari, si conosce poco. Sicuramente in questo linguaggio vengono utilizzati elementi estranei  al comune dialetto. Per etimologia popolare il termine viene interpretato come << LINGUAGGIO CHE MASCHERA IL VERO SIGNIFICATO DELLE PAROLE >>.  In realtà la parola AMMASCKANTE deriva da AMMASCARE termine dell’antico italiano <AMMASCARE ovvero comprendere>.

 

I calderari

 

 

rame

 

 

 

 

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